domenica 24 agosto 2014

Grigliata Rainbow di fine estate con Arcigay: tutt* a mangiare, divertirsi e fare nuove conoscenze


GRIGLIATA RAINBOW

con Arcigay


Domenica 07 settembre 2014 dalle 11:30


in una stupenda location che verrà svelata al 

momento dell'iscrizione


Tutt* insieme a festeggiare l'estate in una giornata ricca di divertimento!!
Una giornata perfetta per stare in compagnia a mangiare, giocare e per conoscere tanta bella gente!!

MENU di CARNE: polenta, carni miste alla griglia, fagioli e cipolle, verdure alla griglia

MENU VEGETARIANO: polenta, cous cous alle verdure, formaggi, verdure alla griglia, fagioli e cipolle

PER TUTT*: aperitivo di benvenuto con bruschette e spritz, 1 bevanda, caffè e dolce


NB. Segnalate al momento dell'iscrizione se avete esigenze particolari (vegetariani, vegani, intolleranze) che accontenteremo tutt*!

Per partecipare è necessario iscriversi entro il 4 settembre versando il contributo di 20 euro (18 per i soci con tessera valida) con una delle seguenti modalità:

  • iscrizione via mail a arcigaytn@gmail.com e bonifico con causale "offerta per pranzo estivo" sul cc Cassa Rurale Valle di Laghi IT 75 I 08132 01801 000050350793
  • iscrizione e versamento della quota presso il Bar Nuovo Paradiso, via Prepositura 72 – dopo il 17 agosto chiedendo alle super bariste (dal lun al sab ore 8.00 - 00.00)
  • sabato 30 agosto alla serata WAPO di fine estate presso Terrazza Lake di Caldonazzo da SandyPR
  • telefonando al 3489248192 (Paolo) o 3396193029 (Sandra) o via mail a arcigaytn@gmail.com per trovarsi per accordarsi per versamento quota
  • agli aperitivi del 1° e 4 settembre al nuovo Tiki Lounge Bar di piazza Duomo (ex messicano) dalle 20 ale 22




Vi aspettiamo numerosissim* per divertirci assieme e sostenere l'associazione che si batte per i diritti delle persone LGBT

martedì 22 luglio 2014

Franca Penasa ci diffida. Ma non smentisce.


Nel pomeriggio di oggi abbiamo ricevuto una e-mail da parte dell'ex consigliera Franca Penasa che ci diffida dall'utilizzare il suo nome nell'ambito degli accadimenti che in questi giorni interessano l'Istituto Sacro Cuore di Trento.
Prendiamo atto che, pur giustificando la sua presenza a tutela della Madre Superiora "che altrimenti si sarebbe trovata senza alcun testimone che potesse esserle di garanzia", non abbia in alcun modo smentito quanto da noi riportato dell'incontro avvenuto presso l'Istituto Sacro Cuore.

Tra le altre cose, ci contesta di aver affermato "strumentalmente" che ricopre l'incarico di addetta stampa. Ce ne scusiamo, il suo ruolo è completamente diverso (!): l'ex consigliera Penasa non è addetta stampa del Sacro Cuore bensì ne cura la comunicazione, come apprendiamo da questa fonte.

Qui di seguito la corrispondenza.


Gentile signora Penasa,

ci siamo consigliati con l’Avv. Nicola Canestrini, al quale La invitiamo a rivolgersi pro futuro, che ci riferisce che purtroppo la Sua diffida rimarrà senza effetto giuridico alcuno, dato che la corretta narrazione dei fatti richiede di dare atto della Sua presenza all’incontro.
Siamo stupiti del fatto che La Sua presenza “a garanzia”, addirittura perché Lei “prevedeva l’esito”, ora debba essere nascosta agli occhi dell’opinione pubblica: siamo abituati a prenderci le responsabilità di ciò che diciamo e di ciò che facciamo e tanto ci sentiamo di pretendere dai nostri interlocutori.
Ovviamente la Sua “diffida” e questa nostra risposta verranno resi pubblici per elementari obblighi di trasparenza.

Cordialmente,

Paolo Zanella
Presidente Arcigay "8 Luglio" del Trentino


*****


Spettabile Arcigay Trento,

con la presente si diffida l'associazione ad utilizzare il nome della sottoscritta nell'ambito degli accadimenti che in questi giorni interessano l'Istituto Sacro Cuore di Trento , in particolare nel comunicato di oggi mi si cita come addetto stampa dell'Istituto, notizia del tutto falsa e ovviamente utilizzata in maniera strumentale.
La mia presenza all'incontro di tipo privato con la Madre Superiora, che evidentemente per rispetto della privacy e della persona è stato registrato!!! e reso pubblico !!! era solo di tutela per la Madre che altrimenti si sarebbe trovata senza alcun testimone che potesse esserle di garanzia, in quanto prevedevo l'esito che infatti si è verificato .
In ogni caso i miei impegni di carattere professionale con l'Istituto hanno carattere privato , in quanto tale è la natura del contratto e chiedo quindi espressamente di non essere coinvolta nei fatti di cui si è trattato.
Se la mia volontà non sarà rispettata sarà mia necessità adire alle vie legali. 

Franca Penasa


lunedì 21 luglio 2014

"Un insegnante omosessuale? Si rivolga altrove, non lo metto vicino ai bambini". Arcigay ha incontrato suor Eugenia Libratore

Arcigay del Trentino ha deciso, nei giorni scorsi, di approfondire quanto è avvenuto all'Istituto Sacro Cuore, incontrando la Madre Superiora Eugenia Libratore che ci ha accolti presso la sede della scuola, affiancata dalla ex consigliera Franca Penasa.
Un incontro cordiale e sincero durato quasi un'ora. Uno scambio franco di punti di vista e una richiesta di spiegazioni, molto pressante da parte nostra, alla quale la Madre Superiora non si è minimamente sottratta. Di questo dobbiamo darne atto, apprezzando l'onestà intellettuale di una religiosa che pervicacemente ha difeso il suo operato.
Qui di seguito, come obbligo nei confronti dei nostri associati, ma anche come testimonianza civile utile per chi dovrà affrontare la questione dal punto di vista politico, amministrativo o legale, restituiamo la sintesi dell'incontro.

Dopo i primi convenevoli di rito, introdotti nell'atrio della scuola e fatti accomodare in un'anticamera, incontriamo la Madre Superiora poi raggiunta dalla ex consigliera provinciale Franca Penasa. Subito si è entrati nel merito, e Madre Libratore ci spiega che il colloquio con l'insegnante è avvenuto “in un luogo riservato” e che ha affrontato la sua dipendente con queste concilianti parole: “Io mi trovo in una situazione imbarazzante, io sono la Superiora di un istituto, responsabile di una comunità educativa. Mi vengono delle voci e io non so, non ci credo neanche, aiutami a capire...”, avrebbe affermato la Superiora nell'incontro. “Da quel momento – continua la religiosa – è partita come una scoppiettata. Io avrei creduto di poter parlare tranquillamente con lei. Si è alzata e io sono rimasta senza parole. E se n'è andata.”
Da parte nostra, abbiamo cercato di spiegare che, forse, la domanda rispetto all'orientamento sessuale rivolta all'insegnante in questione, che sapeva di non avere il contratto rinnovato, potesse essere stata interpretata come il motivo del mancato rinnovo, quindi aver prodotto una reazione scomposta e rabbiosa, di chiusura e risentimento.
La Superiora afferma che era suo dovere, anche umano, approfondire la questione, dare riscontro (oppure, con maggiore speranza, vederle smentite) alle voci di una presunta omosessualità di una sua educatrice. Capiamo però, nel seguito della conversazione, che il chiarimento era necessario anche per la possibilità di nuove future collaborazioni che si verificano di prassi dopo una interruzione del rapporto di lavoro di una dipendente a tempo determinato. E' infatti la consigliera Penasa a spiegarci meglio il concetto.
Franca Penasa afferma che “la definizione del corpo docente avviene soltanto a settembre” perché in base alla capacità di copertura del monte ore da parte dei docenti strutturati, è possibile che rimangano scoperte posizioni che sono poi colmate attingendo dagli insegnanti a contratto determinato. Quindi ci sarebbe la possibilità che l'insegnante in questione possa essere ripescata.
Dalle parole della Madre Superiora capiamo che la possibilità è decisamente realistica. Infatti ci spiega che “in cantiere c'è la creazione di un Polo scolastico, con gli Artigianelli e le Canossiane, quindi un'apertura importante che ci porterà delle novità. Novità sul piano numerico, un potenziamento sia degli insegnanti, sia degli allievi, sia delle ore. E noi siamo nelle condizioni di dare il giusto riconoscimento a quanti meritano”.
Ma tornando a parlare dell'incontro con la docente ribadisce: “non ho avuto lo spazio fisico di poter dire che questa situazione poteva essere riconsiderata

Noi a questo punto chiediamo esplicitamente alla Madre Superiora: “ma se le avesse detto sì, sono lesbica, e l'insegnante fosse stata nella possibilità di vedere rinnovato il suo contratto, lei, onestamente Madre, cosa avrebbe detto?”
La Superiora risponde affermando che se la questione rimane “di natura personale, onesta, discreta, e magari nessuno se ne rende conto...” Senza quello che la  Chiesa definisce come scandalo, diciamo noi. La suora è stata interrotta, in tono professorale e spazientito afferma con disappunto che “queste cose vanno dette, io ho mille persone, mille famiglie che dovrò poi garantire, rassicurare, tranquillizzare. Perché mentre c'è qualcuno che si incuriosisce di quello che legge sul giornale, c'è anche qualcuno che dice: Madre ha fatto bene, meno male c'è qualcuno che dice qualcosa di diverso”.
Anche noi abbiamo letto alcuni commenti di lettori sui giornali locali che dicono: Per fortuna che una scuola cattolica non vuole docenti omosessuali. Chiediamo alla Superiora se condivide questo pensiero.
“La risposta a questa domanda – afferma – richiede un distinguo. Se si rimane dentro ad un ambito di discrezione e di tranquillità, e io non ho avuto genitori che vengono a lamentarsi perché quella fa discorsi sballati...”. Per noi è importante questo: chiediamo subito conferma, chiediamo: Quindi non si è mai lamentato nessuno dell'operato di questa insegnante?” La risposta della Superiora è chiara, “no, perlomeno di questo no”, nessuno si è mai lamentato.
La Madre torna sul punto del colloquio. “Ma se questa si difende in questa maniera, anche così scostumata, a quel punto io non ho nessuna garanzia di poterla tenere”.  Noi cerchiamo di capire meglio, e chiediamo se quindi la Madre abbia effettivamente fatto soltanto una domanda, e la suora lo ammette: “io le ho solo fatto una domanda...”. Continua dicendo, riferendosi alla ipotetica omosessualità della docente: “se io mi trovassi di fronte a una caso discreto, molto sereno, che non crea problemi... un caso che non viene esplicitato...”
Ci vuole spiegare, con qualche difficoltà a trovare le parole, che se non è esplicito nei comportamenti e nelle dichiarazioni, un insegnante omosessuale non deve necessariamente essere allontanato. Ci spiega che, per esempio, nella sua scuola c'è un laboratorio grafico a cui partecipano studenti più adulti, e se un insegnante manifestasse questa tendenza potrebbe essere trasferito lì, in modo che “possa occuparsi dei grandi e non dei più piccoli”.
Noi, com'è ovvio, chiediamo subito se forse pensa che una persona omosessuale non possa occuparsi dei bambini più piccoli. Lei risponde che “no, questa è una mia convinzione”, spiegandoci che un'insegnante omosessuale “posso utilizzarla con maggiore serenità e tranquillità con i grandi invece che con i piccoli. Ma questo è un mio gusto, una mia linea ci tiene a precisare.
Il discorso è scivoloso, cerchiamo di approfondire e chiediamo se secondo lei un insegnante omosessuale possa avere la stessa umanità e capacità per svolgere il suo ruolo di educatore alla pari di un suo collega eterosessuale. Con pacatezza e con un tono saggio la religiosa afferma che “la situazione è molto complessa, non è così semplicistica. Sapete – ci spiega – che questo è un problema che si può ascrivere ad una serie di voci, da quella costituzionale a quella umana, a quella spirituale. É' un problema che oggi più di ieri sentiamo vivo. Come verrà gestito? – si chiede retoricamente – è un problema che la chiesa ancora non ha definito”, si risponde.
La suora ci spiega che c'è un Sinodo che ne discuterà, noi spieghiamo che c'è un Catechismo della chiesa Cattolica che, pur giudicando negativamente il comportamento omosessuale, dice chiaramente che le persone omosessuali non devono essere discriminate. “Qui non è una questione di discriminazione – ci interromper Madre Libratore – si tratta di una questione di rispetto di tante altre sensibilità. Io ho una scuola da gestire e ho una responsabilità". Candidamente ci spiega che lei deve “tutelare mille sensibilità diverse”.
“Queste voci su questa insegnante mi sono giunte – afferma la religiosa – e questo dimostra che queste sensibilità ci sono. E non è vero che è tutto uguale – continua la suora – è vero che teoricamente un gay è uguale a me, però è anche vero che culturalmente e socialmente c'è una strada da fare, ci sono leggi in programma, ci sono condizioni sociali da misurare, è tutto un discorso che progressivamente ci porterà probabilmente ad una accoglienza, ma nel rispetto di quelle che sono le leggi di natura”.

Quando le facciamo presente che siamo a conoscenza che nella sua scuola ci sono altri insegnanti omosessuali, la suora risponde che “aprirà molto gli occhi”, chiarendo subito che se quella che sarà eventualmente riscontrata in alcuni insegnanti “è una tendenza che rientra nell'ambito di una vita normale di rapporti normali, andiamo avanti, ma se qualcuno esplicitamente vive l'omosessualità – precisa Madre Libratore – io ho il dovere di tutelare gli altri, i genitori”. Noi ribattiamo subito chiedendole da chi o da che cosa dovessero mai essere tutelati. “Tutelati da una normalità di vita” ci spiega la suora, ma purtroppo siamo sicuri che intendesse il contrario, cioè tutelarli dalla diversità, tutelare la presunta normalità da ciò che è considerato da lei sbagliato e dannoso: un insegnante omosessuale.
Rimaniamo su questo punto e chiediamo cosa potrebbe succedere se scoprisse l'omosessualità di qualche insegnante. Cosa farebbe, sarebbe forse licenziato?
“Vedremo che persone sono – risponde lei – e le valuteremo in base al criterio del rispetto delle altre persone”.

Interviene anche Franca Penasa, ex consigliera provinciale della Lega Nord, ora addetta stampa del Sacro Cuore. “Voi sapete che qui le persone pagano una retta – ci spiega – e a differenza della scuola pubblica siamo una scuola con determinate caratteristiche e dobbiamo ascoltare tutto quello che ci viene detto da chi paga la retta. A volte anche noi pensiamo che una cosa non vada fatta, ma noi offriamo un servizio. E questa scuola ha un indirizzo e molti vengono qui per questo”.
A questo punto il problema è di principio. Diciamo che sì, i genitori possono esigere un certo servizio considerato che pagano la retta,  ma ci sono anche delle regole da rispettare. Facciamo un esempio. Se una scuola privata che tra i suoi insegnanti ne ha alcuni di colore, e arriva il leghista di turno e dice: io non voglio che un insegnante bingo-bongo insegni a mio figlio, voi cosa fate, lo licenziate? “Non è mai successo”, ci rassicura la consigliera Penasa.
La Madre Superiora ci risponde spazientita e tenta un altro esempio. “Sentite – ci dice – lei va in un negozio e non le piace un capo di abbigliamento, lei non lo prende. Qui la famiglia viene, le piace il progetto di vita, le piace la modalità, la prende. Se non la prende se ne va. Io non la mando via – ci spiega – se na va da sola”.

Gli esempi ci portano fuori strada, quindi torniamo a bomba e battiamo lo stesso chiodo: se un suo dipendente fosse omosessuale e vivesse la sua omosessualità alla luce del sole e in maniera limpida... A questo punto anche la Madre Superiora mette da parte le ipotesi e afferma chiaramente che se mi viene a chiedere lavoro e mi dice sono omosessuale, io probabilmente la aiuterò in un altro modo, probabilmente le trovo un altro lavoro, ma non la metto vicino ai bambini”.

Ok, abbiamo capito che secondo la Superiora i bambini devono essere tutelati dalla pericolosità di un omosessuale.  Ora, con rispetto, rivolgiamo una domanda alla Madre Superiora, per valutare la sua pericolosità. “Madre, possiamo chiederle quale sia il suo orientamento sessuale?”
Con imbarazzo, dapprima bofonchiando un impercettibile “il mio... perché me lo chiedete?...”, risponde affermando di aver sublimato la sua sessualità nella religione. Abbiamo fatto alla religiosa la stessa domanda che lei ha rivolto all'insegnante. Non si è scomposta più di tanto, non si è alzata rovesciando il tavolo, ma crediamo – considerata la sua espressione – di averla messa in sincero imbarazzo, di essere sembrati sconvenienti e del tutto fuori luogo. E non possiamo che darle ragione.


La Superiora chiude la parentesi dell'indagine sul suo orientamento sessuale in modo netto, tornando su quando affermava: Se lei mi chiedesse di venire a insegnare e mi dicesse sono omosessuale, io le direi che forse ha sbagliato strada. Vada da un'altra parte”.

venerdì 18 luglio 2014

Discriminazione omofobica al Sacro Cuore

Quanto avvenuto all’interno dell’Istituto Sacro Cuore non offende soltanto gay e lesbiche, ma offende tutta la comunità trentina. Tutti gli sforzi per far avanzare la nostra provincia sul tema dei diritti civili sono vanificati da azioni squallide e retrive che insultano l’intelligenza e la dignità umana.
Oltre alla discriminazione sul luogo di lavoro, motivata dalla presunta omosessualità della docente, emerge chiaramente il concetto che gay e lesbiche non possano insegnare, non possano svolgere un lavoro a contatto con i bambini, con il mondo della scuola, sottendendo che l’omosessualità potrebbe essere contagiosa o comunque diseducativa. Non intendiamo sprecare parole per opporci a simili farneticazioni, vogliamo però spiegare ancora una volta che ad essere fortemente diseducativa è l’omofobia, la discriminazione, la violenza piccola e grande che si consuma ogni giorno nei confronti di gay e lesbiche. Chiediamo a tutto il Trentino di esercitare il sano sentimento dell’indignazione, per essere solidali con la docente espulsa dall’insegnamento, per difendere la dignità di tutti e tutte e condannare l’omofobia. Al presidente della Provincia, anche in forza della sua delega all’istruzione, e alla assessora alle Pari opportunità chiediamo di farsi carico di quanto avvenuto, incontrando sia la docente espulsa che la direzione dell’Istituto Sacro Cuore, esigendo le doverose spiegazioni da una scuola paritaria finanziata con denaro pubblico. 
Alla politica chiediamo di rimediare all’onta di questa triste vicenda con l’approvazione della legge di iniziativa popolare contro l’omofobia che in settembre sarà discussa dal consiglio provinciale.

martedì 1 luglio 2014

FIRMALOVE: Ddl contro l'omofobia direttamente in aula a settembre senza voto della Commissione

Nulla di fatto in IV Commissione permanente, dove il 30 giugno è stato votato all'unanimità dalla maggioranza l'odg presentato dai consiglieri Lozzer (PATT) e Degodenz (UPT) per evitare il voto in Commissione e far approdare il testo dell ddl unificato direttamente in aula. Il tutto dopo che il consigliere Borga (Cívica Trentina) aveva presentato due emendamenti per affermare l'impegno della Provincia nella tutela della sola famiglia formata da un uomo e una donna aperta alla vita e per garantire che gli interventi contro l'omofobia nelle scuole avvenissero previo consenso di chi detiene la patria potestà sugli studenti. Emendamenti ideologici, che hanno, però,  messo in qualche modo in difficoltà la maggioranza, che ha preferito evitare il voto in Commissione. Il tutto nonostante il forte richiamo all'unità del Presidente Rossi alla vigilia del voto di ieri su un ddl definito dallo stesso Rossi "equilibratissimo" (vedi articolo).
Il Comitato Firmalove si auspica che da qui a settembre la maggioranza approfondisca il testo del ddl, comprendendone i principi di fondo e l'importante obiettivo di prevenire la discriminazione delle persone omosessuali, transessuali e intersessuali, obiettivo che verrebbe vanificato dagli emendamenti del consigliere Borga.


domenica 29 giugno 2014

Arcigay 8 Luglio al #VeneziaPride2014

Eccoci nella giornata di ieri al #VeneziaPride2014. Una giornata piena di emozioni per rivendicare i diritti della comunità LGBT, alla quale anche Arcigay del Trentino "8 Luglio" ha partecipato animando la parata con la classica allegria trentina.

Un grazie particolare al Comitato che ha organizzato il Pride e in particolare a Giuseppe Sartori e Mattia Galdiolo, che più di tutti hanno garantito la riuscita di questa splendida giornata.





domenica 18 maggio 2014

Liberi e Libere di Essere: grazie a tutt* di cuore!

Si è chiusa la settimana di Liberi e Libere di Essere, un vero e proprio Festival, che è ormai un appuntamento fisso per il Trentino per dare un segnale forte contro l'omofobia e la transfobia.

Tutti gli eventi sono stati molto partecipati e questo è il risultato più importante per noi. La cittadinanza ha aderito in massa,  in particolare alla fiaccolata, dove singoli cittadini, associazioni e sindacati sono stati con noi per portare una forte testimonianza contro gli episodi di omo e transfobia, ancora presenti nel nostro Paese: un grazie di cuore a tutt* voi per esserci stat*!

Un altro ringraziamento speciale va a chi ha patrocinato e sostento gli eventi: la Presidenza del Consiglio Provinciale, la Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Trento, il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, il Centro Studi interdisciplinari di genere dell'Università degli Studi di Trento, la CGIL, Amnesty International di Trento, la Fondazione Cassa di Risparmi di Trento e Rovereto e la Cassa Rurale di Trento.

E infine un ringraziamento a chi ha reso possibile ogni singolo evento: al Cafè de la Paix per l'aperitivo Pink d'apertura e per il riuscitissimo  Closing Party, organizzato assieme a Robota. A Roberto Carrara per l'allestimento della mostra Faces and Phases. A Elisa Bellè per le riflessioni e il dibattito post documentario Difficult Love. A Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo per la conferenza Famiglie inconcepibili e a Barbara Poggio per avere introdotto il tema e per aver moderato il dibattito. A Katia Malatesta per le sue riflessioni e per il dibattito con i giovani registi Lorenzo Caproni e Renato Muro - che ringraziamo per la spontaneità - sui cortometraggi La collana e Il manichino. A Luca Pietrantoni per aver aggiornato tantissimi insegnanti sul tema del bullismo omofobico. A Silvia Bruno de LaReS, assieme ai suo collaboratori e a tutti  i relatori, per aver messo in piedi il corso Nuovi diritti per una nuovo uguaglianza. A UDU, Amnesty international Trento e Se non ora quando Trentino per aver animato i Respect Gaymes.

Ancora grazie di cuore a tutt* voi!























lunedì 28 aprile 2014

#NaturalmenteGay #NaturalmenteLesbica - La nuova campagna di Liber* di essere

Dall'11 al 17 maggio 2014, ritorna l'appuntamento con "Liberi e libere di essere". Una settimana di eventi organizzati da Arcigay e ArciLesbica del Trentino per la X Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia.


venerdì 11 aprile 2014

Una piazza colorata contro l'oscurantismo delle sentinelle in piedi

Questa sera in piazza Duomo a Trento almeno 500 persone hanno manifestato per i diritti di tutte e tutti e contro l'oscurantismo delle Sentinelle in piedi, cattolici integralisti e estremisti di destra. Una piazza colorata di persone a terra e in piedi tra 200 Sentinelle, sempre imperterrite nel portare avanti una battaglia reazionaria e di retroguardia per impedire l'avanzamento dei diritti civili e per continuare a discriminare gay, lesbiche e trans.
La società civile che è per l'uguaglianza, l'avanzamento dei diritti e la libertà era con noi: tante associazioni, anche cattoliche, amici e amiche, tanti studenti, madri, padri e famiglie. In modo assolutamente pacifico siamo riusciti a rendere irriconoscibile il loro inquietante schieramento, riempiendo la piazza di colore. Restiamo convinti che una risposta non violenta, quale c'è stata in piazza Duomo oggi da parte di tutte le persone presenti, sia essenziale per rispondere ad attacchi omofobi da parte di chi è pronto a strumentalizzare ogni nostra risposta. Questa è una battaglia di civiltà che si può vincere solo culturalmente, portando in piazza tante persone che credono che un Paese migliore sia possibile. 













martedì 8 aprile 2014

Arianna Miriam Fiumefreddo nella Commissione provinciale pari opportunità

Si è svolta oggi l'elezione delle sei commissarie che rappresenteranno le Associazioni accreditate all'interno della Commissione provinciale pari opportunità, organismo incardinato nel Consiglio Provinciale. 
Arcigay ha partecipato all'elezione , sostenendo, con ArciLesbica e Associazione Diagonal, la candidatura di Arianna Miriam Fiumefreddo, già a capo della Rete delle Associazioni sensibili del Trentino Alto Adige per il benessere ELGBTQI. 
Fiumefreddo è riuscita ad entrare in Commissione, dove potrà portare tutta la sua competenza per un concetto di pari opportunità e di genere estensivo, che includa anche le pari opportunità per orientamento sessuale e identità di genere.
La Commissione è quasi completamente rinnovata ed è composta in maggioranza da giovani donne laiche. Oltre a Arianna Miriam Fiumefreddo, le altre commissarie nominate delle associazioni sono Simonetta Fedrizzi, Chiara Sighele, Arianna Bertagnolli, Elena Baggioni, e Zefi Leonora.

Un augurio a tutta la Commissione per un quinquennio proficuo e pieno di risultati positivi a vantaggio di chi, ad oggi, ha meno opportunità.




lunedì 7 aprile 2014

Prevenire e affrontare il bullismo omofobico a scuola: un corso di formazione per i docenti della scuola secondaria







Omofobia, stereotipi sessuali ed informazioni veicolate dalla voce


Si chiudono due anni di ricerca del Dipartimento di Psicologia Cognitiva dell'Università degli studi di Trento su omofobia e stereotipi legati all'omosessualità. Simone Sulpizio e Fabio Fasoli presenteranno, l'8 aprile ore 18 all'Urban Center di Rovereto, i risultati delle ricerche condotte. Intervengono Giorgio Guzzetta e Shamar Droghetti di Arcigay e Elena Lazzari di ArciLesbica.


Con il 5 PER MILLE ad Arcigay 8 Luglio finanzi le battaglie per i tuoi diritti

E' tempo di dichiarazione dei redditi. Con un piccolo gesto puoi aiutare la nostra Associazione nella battaglia per i tuoi diritti: basta riportare il codice fiscale di Arcigay 8 Luglio nell'apposito spazio per la donazione del 5 per mille.  Grazie del tuo contributo!!

CF  96042410223


giovedì 3 aprile 2014

Arcigay nel Consiglio del Forum trentino per la pace e i diritti umani

Si è svolta oggi l'elezione del presidente, del vicepresidente e del Consiglio del Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani. Unici candidati presidente e vicepresidente, sono stati eletti rispettivamente Massimiliano Pilati del Movimento non violento e la consigliera del PD, Violetta Plottegher.
Tra i consiglieri per la pace e i diritti umani è stato eletto Paolo Zanella, in rappresentanza di Arcigay. 
Un importante riconoscimento per la nostra associazione e per il tema dei diritti delle persone omosessuali e transessuali di cui si occupa. Porteremo nel Consiglio del Forum il tema dei diritti umani violati nel mondo - si pensi solo alla Russia e all'Uganda - e dei diritti civili.


venerdì 28 marzo 2014

Estendere i diritti: intervento di Arcigay 8 Luglio al Congresso della CGIL del Trentino

Il presidente Paolo Zanella, ha partecipato oggi al Congresso provinciale delle CGIL del Trentino, con l'intervento dal titolo "Estendere i diritti: dignità, rispetto e diritti nell'espressione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere". Ringraziamo sentitamente la CGIL, con la quale collaboriamo da anni a diversi progetti (Firmalove, Liber* di Essere, Tra noi, Comitato unitario trancino antifascista), per avere dato spazio al tema dei diritti civili.
Di seguito una sintesi della relazione tratta dal sito della CIGL:

Nonostante la legislazione italiana tuteli i cittadini dalle discriminazioni sui posti di lavoro, sono moltissime quelle che si verificano - attraverso violenze, insulti, emarginazione - in questo ambito e che non vengono denunciate. Un fenomeno dunque invisibile, ma fortemente presente nelle vite di centinaia di lavoratori omosessuali. A sollevare la questione è stato Paolo Zanella, presidente dell'Arcigay del Trentino, che è intervenuto questa mattina in occasione del congresso della Cgil del Trentino in corso a Vezzano. 

Zanella ha quindi chiesto una legge contro l'omofobia. «In tutti i Paesi dell'Unione europea ci sono leggi di questo tipo. In Italia, invece, non esiste nulla. Una proposta di legge di iniziativa popolare è passata alla Camera, ma è stato stravolto il testo iniziale e la tutela è, di fatto, "dimezzata"». Una tutela che dovrebbe toccare non solo l'ambito lavorativo (dove le problematiche sono ancora molte), ma anche altri aspetti della vita delle persone, come la scuola, l'accesso ai servizi, l'affitto di una casa.

Per questo, anche alla luce di sollecitazioni da parte di Bruxelles, «in Trentino una proposta di legge dovrebbe approdare in Aula tra qualche mese», ha annunciato Zanella. «Una parte del testo - ha spiegato - è dedicata anche alla tutela sui posti di  lavoro, affinché le persone transessuali siano considerate soggetti a rischio esclusione sociale. Inoltre, chiediamo che chi viene discriminato abbia diritto ad essere reintegrato nel mondo del lavoro». 

L'auspicio dell'Arcigay è che si possa combattere «l'ignoranza sull'omosessualità partendo dalla scuola, spiegando in modo sereno che l'omosessualità esiste e che non è un problema o una malattia. La nostra legge non intende minimamente scardinare la famiglia eterosessuale, ma semplicemente sensibilizzare, informare e prevenire fenomeni di bullismo omofobico, che purtroppo spesso si verificano». Un altro punto che viene affrontato nel testo è la parità d'accesso all'edilizia abitativa. Più in generale, ha illustrato Zanella, l'obiettivo è quello di «creare un ambiente ed una società più rispettosi ed inclusivi». 

«Purtroppo - ha proseguito - questa legge è minacciata dall'arretratezza di una parte della classe politica, mentre la società è pronta ad affrontare queste tematiche. Sappiamo di dover mobilitarci a breve per far capire che questa legge è necessaria e chiediamo anche al sindacato, che si occupa di diritti sociali, di occuparsi anche di diritti civili e di appoggiarci in questa battaglia. Perché se è vero che non esiste libertà senza uguaglianza, non esiste nemmeno uguaglianza senza libertà. Sarebbe positivo - ha concluso il presidente del'Arcigay - che anche la Cgil del Trentino, come ha fatto la Cgil nazionale, aprisse uno sportello dedicato ai Nuovi diritti. Perché nel nostro Paese dobbiamo parlare ancora di dignità e rispetto, prima ancora di diritti, sociali e civili».



martedì 25 marzo 2014

Bocciato l'odg del consigliere comunale Cia: una vittoria amara per le persone LGBT

Si conclude con una bocciatura la triste vicenda dell'odg presentato dal consigliere Comunale di Trento Claudio Cia per chiedere di stappare i figli alle coppe omogenitoriali. Una vittoria amara per i diritti delle persone LGBT e delle loro famiglie. Amara per gli attacchi omofobi che si sono dovuti sentire in aula da parte di Cia, di Coradello, della Lega Nord e purtroppo anche da parte di esponenti della maggioranza. I due consiglieri del PATT hanno infatti votato a favore dell'odg, mentre due dell'UPT si sono astenuti. Un brutto segnale da parte di chi è all'interno di una maggioranza, che avrebbe dovuto rigettare con forza al mittente le parole d'odio contenute in quel famigerato dispositivo.
Il livello della strumentalizzazione di questa vicenda, per alzare lo scontro su tematiche eticamente sensibili e impedire ogni minima avanzata dei diritti, è ormai palese. L'obiettivo è ancora una volta l'affossamento della legge provinciale contro l'omofobia. Convegni omofobi, Sentinelle in piedi - ormai mensilmente nelle nostre piazze - e queste trovate del consigliere Cia hanno lo scopo di mistificare la realtà  e spostare l'opinione pubblica dei trentini e dei consiglieri provinciali al fine di mantenere lo status quo. 
In aula abbiamo dovuto sentire di tutto: l'esaltazione del concetto di famiglia naturale, la lobby gay omosessualità mondialista, complotti gay nell'UE, l'omolatria, le madri coniglio, la propaganda gay che contagia tutti, l'ideologia gender. Siamo davvero stanchi di chi parla alla pancia della gente con toni offensivi e falsando la realtà delle cose.
Chiediamo alla politica, quella che crede nell'allargamento dei diritti per tutti, di supportarci e di prendere posizione netta contro chi sta cercando di minare in tutti i modi la costruzione di una società davvero inclusiva. 

sabato 22 marzo 2014

CARTOON PARTY: 29 marzo super festa di primavera di Arcigay e ArciLesbica

Sabato 29 marzo al Lidò di San Cristoforo ci sarà la super mega festa d'inizio primavera di Arcigay 8 Luglio e ArciLesbica L'Altra Venere!! Una festa diversa, coloratissima e con la musica che più ci fa divertire: tra le hit del momento, la mitica Micky DJ proporrà le nostre canzoni preferite ani '80 e '90 e le sigle dei cartoni con cui siamo cresciut*!! Inoltre il live della cantante Giada e special guest Amy Lee!!
Ci sarà da divertirsi e con l'ingresso contribuirete a finanziare le nostre associazioni!!


venerdì 21 marzo 2014

Nuovo direttivo nel segno della continuità

Ieri si è svolto il Congresso straordinario di Arcigay 8 Luglio. E' stato fatto un bilancio di un anno di attività che proseguiranno anche quest'anno e vedranno l'associazione impegnata soprattutto nel portare a casa la legge contro l'omo e transfobia e  Liberi e Libere di essere 2014.
Il direttivo che è stato eletto ha visto riconfermati 5 consiglieri (Paolo Zanella, Michela Papatte, Christian Traficante, Patrik Fongarolli Frizzera e Giorgio Guzzetta) e due novità (Shamar Droghetti e Alvin Dadula). Alla guida dell'associazione è stato confermato Paolo Zanella, mentre alla vicepresidenza il neo eletto Shamar Droghetti.

sabato 1 marzo 2014

#manichiniinpiedipersoneaterra: la risposta di Arcigay e ArciLesbica del Trentino alle Sentinelle in Piedi

Si è tenuta ieri in piazza Duomo a Trento la veglia delle Sentinelle in Piedi, gruppo aconfessionale (peccato che fosse pubblicizzato da Vita Trentina), apolitico (peccato che in piazza ci fossero diversi politici) e che si dichiara non omofobo, ma a semplice difesa della libertà d'espressione. Fra di esse il consigliere comunale Cia, noto per aver presentato un odg in Consiglio comunale, che chiede di strappare i figli alle coppie o a singoli genitori omosessuali che abbiano fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita.
Lo schieramento in piazza questa volta è stato motivato dal voler contrastare i ddl comntro l'omofobia in discussione a livello provinciale, il nostro di iniziativa popolare e quello a prima firma del consigliere Civico.

Questa la risposta di Arcigay e Arcilesbica del Trentino alle Sentinelle:

Manichini in piedi, persone a terra

Alcuni stanno in piedi, fermi, immobili, come le loro idee, ferme, immobili. Leggono un libro, sempre quello, dove c’è scritto cosa è bene e cosa è male, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Manichini, tanti manichini, tutti uguali, vestiti di grigio, senza colori, smorti. Attorno a loro una piazza che vive, dentro di loro l’indifferenza.
Altri cadono, le gambe cedono. Uno sgambetto, l’ennesino. Uno schiaffo in piena faccia. Que- ste sono persone. Persone a terra, cadute sotto il peso di un insulto, inciampate nella legge che li esclude, uomini e donne con le gambe stanche di scappare. Siamo noi, gay, lesbiche, trans, sono i nostri figli, le nostre madri, i nostri padri.
Oggi, in Italia come in Trentino, la lotta per i diritti delle persone omosessuali è ostacolata da chi - come il movimento delle Sentinelle in Piedi - conduce una battaglia ideologica contro ogni avanzamento culturale e sociale nella direzione dei diritti civili. Tradizionalisti cattolici ed esponenti dell’estre- ma destra, si radunano per manifestare il loro dissenso alle leggi contro la discriminazione che sia a livello locale che a livello nazionale sono ora in discussione.
Sulla strada dei diritti si inciampa in questi intralci alla civiltà, e oggi cadiamo a terra. Nella speranza di rialzarci e camminare ancora verso un futuro diverso.