venerdì 18 luglio 2014

Discriminazione omofobica al Sacro Cuore

Quanto avvenuto all’interno dell’Istituto Sacro Cuore non offende soltanto gay e lesbiche, ma offende tutta la comunità trentina. Tutti gli sforzi per far avanzare la nostra provincia sul tema dei diritti civili sono vanificati da azioni squallide e retrive che insultano l’intelligenza e la dignità umana.
Oltre alla discriminazione sul luogo di lavoro, motivata dalla presunta omosessualità della docente, emerge chiaramente il concetto che gay e lesbiche non possano insegnare, non possano svolgere un lavoro a contatto con i bambini, con il mondo della scuola, sottendendo che l’omosessualità potrebbe essere contagiosa o comunque diseducativa. Non intendiamo sprecare parole per opporci a simili farneticazioni, vogliamo però spiegare ancora una volta che ad essere fortemente diseducativa è l’omofobia, la discriminazione, la violenza piccola e grande che si consuma ogni giorno nei confronti di gay e lesbiche. Chiediamo a tutto il Trentino di esercitare il sano sentimento dell’indignazione, per essere solidali con la docente espulsa dall’insegnamento, per difendere la dignità di tutti e tutte e condannare l’omofobia. Al presidente della Provincia, anche in forza della sua delega all’istruzione, e alla assessora alle Pari opportunità chiediamo di farsi carico di quanto avvenuto, incontrando sia la docente espulsa che la direzione dell’Istituto Sacro Cuore, esigendo le doverose spiegazioni da una scuola paritaria finanziata con denaro pubblico. 
Alla politica chiediamo di rimediare all’onta di questa triste vicenda con l’approvazione della legge di iniziativa popolare contro l’omofobia che in settembre sarà discussa dal consiglio provinciale.