Il
moltiplicarsi di iniziative e convegni a sfondo omofobo è sintomo di quanto,
anche nel nostro territorio, stiano prendendo sempre più piede posizioni
politiche reazionarie e intolleranti. Anche il convegno Russia ed Europa, la sfida del terzo millennio, promosso in primis
dalla locale associazione culturale di ispirazione cattolica La Torre, tenutosi sabato scorso a
Rovereto, rientra all’interno di una strategia di incitazione alla
discriminazione e all’odio nei confronti delle minoranze che non è accettabile
in un Paese civile.
Ritenere
la Russia punto di riferimento e di riscatto per un’Europa in crisi, ultimo
baluardo a difesa dei cosiddetti “valori tradizionali”, è una posizione faziosa
e insostenibile, considerato che in tale Paese sono presenti sistematiche
violazioni dei diritti umani e della libertà di manifestazione del pensiero, repressione del dissenso e istigazione alla
violenza omofoba. L’omicidio della giornalista Politkovskaja, la repressione
delle manifestazioni di piazza, l’incarcerazione delle Pussy Riot, le
quotidiane violenze fisiche e psicologiche nei confronti delle persone gay,
lesbiche e transessuali dimostrano che la Russia di Putin sia ben lontana
dall’essere un modello per un’Europa laica, pluralista, inclusiva e rispettosa
della dignità umana. Come si può pensare di ergere a modello uno Stato in cui
si è legiferato contro la libertà di manifestare il proprio dissenso, dove gli
oppositori del Presidente subiscono sistematiche violenze e dove gay e lesbiche
vivono ormai in un regime di terrore?
In
occasione delle olimpiadi invernali di Sochi la comunità internazionale – in primo
luogo l’ONU – ha condannato con forza la legge sulla fantomatica “propaganda
gay e lesbica”, che ha portato a gravi episodi di violenza e al proliferare di
sempre più numerosi gruppi omofobi, che agiscono nella totale impunità,
protetti da uno Stato connivente. La presenza dell’ex premier Letta alla
cerimonia inaugurale ha, invece, ribadito quanto l’Italia resti ancora una
volta fanalino di coda nel rispetto e nella promozione dei diritti umani,
sempre subordinati all’interesse economico.
Molto
preoccupati e preoccupate per questo ennesimo convegno, che cela dietro
l’esaltazione di “valori tradizionali” intolleranza verso gay e lesbiche, e per
l’ultima trovata del consigliere comunale leghista di Riva del Garda, Bacchin,
che proporrà una mozione per dare la cittadinanza onoraria a Putin, chiediamo
alle Istituzioni e all’intera Comunità trentina di vigilare su quanto sta
avvenendo, così da monitorare la deriva culturale e politica carica di odio e
discriminazione che sempre più si insidia anche nella nostra Provincia.
Arcigay
8 Luglio del Trentino
ArciLesbica
L’Altra Venere del Trentino Alto Adige
ANPI
del Trentino
ARCI
del Trentino
Associazione
Culturale Te@
Comitato
delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto
Coordinamento
Donne di Trento
Se
non ora quando - Trentino
UISP
– Comitato Territoriale di Trento
UDU
Trento