mercoledì 27 maggio 2015

Ddl omofobia: confusione sulla calendarizzazione. La posizione di Arcigay e di Civico

OMOFOBIA, PASTICCIO SUI TEMPI
Disegno di legge al 2016, poi la rettifica di Dorigatti. Civico: Mantenere la parola

TRENTO. Mentre la cattolica Irlanda approva a larga maggioranza i matrimoni omosessuali, in consiglio provinciale la legge contro l'omofobia resta bloccata: già strappata due volte dall'ostruzionismo in aula del centrodestra, rimane in stand by. E ieri il ddl è stato al centro di un "pasticcio" istituzional-comunicativo. In un comunicato dell'ufficio stampa del consiglio, a fine mattina, si dava conto del fatto che il presidente Bruno Dorigatti aveva presentato ai capigruppo una proposta di programma dei lavori d'aula fino alla prima metà del 2016: "Nei primi mesi del prossimo anno è previsto il ritorno in aula della legge anti-omofobia, disegno di legge che verrà messo in discussione assieme alla leggi di iniziativa popolare sui referendum e sulla mobilità sostenibile. Prima di questi troverà spazio anche il disegno di legge sul Difensore civico." Due ore e mezza dopo l'errata corrige: dopo i vari impegni (Statuto a giugno, urbanistica a luglio, foreste a settembre, assistenza odontoiatrica e Stelvio a ottobre), "per i lavori del secondo semestre 2015 verranno presi in considerazione per la discussione in aula tre testi d'iniziativa popolare", tra cui quello sull'omofobia che ha raccolto 7000 firme a sostegno. Senza però alcuna data certa e con il rischio concreto che si arrivi a ridosso del bilancio, dunque a rischio rinvio. Non si è fatta attendere la reazione dell'Arcigay: "Abbiamo ormai capito che a frenare la discussione è la paura dell'ostruzionismo, ma non dell'ostruzionismo sulla nostra legge - che in poco più di una settimana verrebbe discussa e approvata - bensì l'ostruzionismo che la minoranza ha minacciato su ogni futuro provvedimento se fosse portata la voto la legge contro l'omofobia. Un problema grave che la maggioranza deve affrontare politicamente senza che a pagarne le conseguenze siano però i diritti delle persone, sia una legge di iniziativa popolare che ormai da troppi anni aspetta di essere votata. Chiediamo con forza che a breve sia definita una data di inizio della discussione e che questa volta si abbia il coraggio di andare fino in fondo. Ogni ulteriore dilazione, oltre che essere un vulnus per la democrazia esporrebbe al ridicolo l'intera maggioranza consiliare" scrive in una nota il presidente di Arcigay Paolo Zanella. E anche il consigliere del PD Mattia Civico ieri si è subito fatto sentire via twitter: "Accordo a febbraio era riprendere quest'estate. Se calendario fatto, prevedere sedute straordinarie. La parola data è valore".


Il Trentino, 27 maggio 2015