sabato 11 ottobre 2014

Arcigay al comune di Trento: registrare i matrimoni contratti all'estero è un gesto di estrema civiltà, non nascondetevi dietro alla circolare di Alfano

TRENTO. «La posizione dell’assessore Tomasi non è personale ma della giunta». Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta non vuole aggiungere altro sulla decisione del Comune di Trento di non trascrivere nei registri le nozze gay celebrate all’estero. Una posizione “tecnica”: «In materia di matrimoni la competenza è del prefetto e quindi del Ministero dell’Interno», aveva affermato l’assessore ai servizi demografici, dando ragione di fatto ad Alfano. «Se si parla invece di unioni civili spetta agli enti locali, tanto che noi abbiamo istituito da 8 anni un apposito registro».

Una materia che non lascia indifferenti. Su Facebook sono stati un centinaio ieri i commenti dei lettori, con posizioni divergenti: c'è chi dice che il Comune sta solo applicando la legge, altri accusano la giunta di bigottismo, altri ancora invocano dei segnali di “disubbidienza” come quelli dei sindaci di Bologna, Milano e Palermo. Paolo Zanella, presidente di Arcigay, è tra questi ultimi: «In Comune la mettono sul tecnico, ma è questione di volontà se altri comuni hanno fatto le trascrizioni, anche dopo l’intervento di Alfano, come a Palermo. Volontà e coraggio. Il ministro dell’Interno - prosegue - ha fatto una circolare che non è vincolante. Il prefetto ha un potere ispettivo, di vigilanza rispetto al registro anagrafico: non ha potere di annullamento. E comunque ci sono diversi sindaci che si sono rifiutati di dare seguito a quella circolare anche attraverso un gesto di disobbedienza di grande civiltà. Visto che lo Stato non sta normando in materia, è giusto che venga dato un segnale forte dal basso che è ora di intervenire. C'è una spaccatura a livello politico: una parte degli esponenti sarebbe pronta, ma il ministro dell'Interno fa parte di un partito che è fra i più omofobi d'Italia».
A livello locale, «bene che Miorandi solidarizzi con i sindaci disobbedienti», aggiunge Zanella, che preannuncia iniziative anche in Trentino: «La settimana prossima saremo pronti a chiedere a lui di registrare matrimoni celebrati all'estero: a Rovereto e in provincia ci sono coppie che l’hanno fatto. Andremo da lui, che si è dimostrato aperto al tema, poi a Trento. Fa parte del nostro ruolo: la prima registrazione è avvenuta a Fano su pressione proprio di Arcigay». Per il presidente trentino «questa registrazione non dà diritti a nessuno, però è una certificazione, dall'altissimo valore simbolico, che due persone hanno contratto matrimonio: un fatto che va documentato. Aldilà che l'ordinamento non lo preveda, è ora che lo Stato sia sollecitato a legiferare. C'è un vuoto normativo evidente, che viene messo in luce da questa storia. Credo che Roma debba prenderne atto, perché stiamo violando i diritti civili delle persone». Quanto al riferimento di Tomasi alla coppia gay che chiese di essere unita in matrimonio, «Tomasi fa sorridere - dice Zanella - citando quell’episodio ma non dicendo che la causa contro il Comune di Trento promossa da Oliari e dal suo compagno è arrivata alla Corte europea dei diritti dell'uomo».
Il consigliere Rodolfo Borga, oltre che schierato su altre posizioni, è avvocato: «Non saprei giuridicamente chi ha ragione», esordisce. «Mi pare però che il governo si sia mosso per fare applicare la legge esistente. Se è così, c'è poco da discutere».
L’Arcigay e alcuni sindaci, con la trascrizione, dicono di voler dare un segnale... «Un bell'esempio per un sindaco quello di violare la legge scientemente, per “dare un segnale”. Allora un cittadino può fare la stessa cosa e non pagare l'Ici. Mi sembra una cosa molto italiana. L'assessore di Trento si è comportato bene: è il ragionamento che va fatto in casi come questo. Poi forse qualcuno è in cerca di una vetrina...». Nel merito, infine, Borga precisa: «La famiglia è una sola, fatta da uomo e donna. Poi ci sono altre unioni, meritevoli di rispetto, che sono un'altra cosa. Normarle? Dipende da come lo si fa: in materia di diritto successorio la questione può essere approfondita».