martedì 16 aprile 2013

Comunicato stampa

Si è tenuto oggi un incontro presso la sede della Provincia Autonoma di Trento con il Ministro di Stato per gli interni dell’Uganda. L’incontro è avvenuto dopo le pressioni esercitate dalle associazioni omosessuali trentine affinché le istituzioni locali non incontrassero –senza porre il tema dei diritti umani- il rappresentante di uno Stato in cui l’omosessualità è condannata con pene fino a 14 anni di carcere e che intende inasprirle portandole fino alla pena capitale. Con queste premesse si è arrivati all’incontro di oggi, facilitati dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’associazione ACAV.
La delegazione delle associazioni omosessuali era composta dal presidente di Arcigay nazionale Flavio Romani accompagnato da Giorgio dell’Amico, responsabileimmigrazione e asilo LGBT, Alexander Schuster,consulente giuridico esperto di diritti LGBT, MichelaPapette, presidente di Arcilesbica Trento e Paolo Zanella, presidente di Arcigay Trento. Le associazioni hanno accolto con favore la disponibilità al confronto, dimostrata dai rappresentanti del governo ugandese, ma nel contempo hanno anche manifestato fino alla fine la loro ferma opposizione verso la criminalizzazione già in atto nei confronti delle persone gay, lesbiche, omosessuali e transessuali. Registrano, inoltre, con sfavore la difesa dello status quo, così come il sostegno governativo alla proposta legislativa di condannare la “promozione” dell’omosessualità. Il Governo ritiene superflua la proposta di legge in discussione in Parlamento perché gli attuali strumenti legislativi sarebbero sufficientemente repressivi. L’attuale situazione è giudicata inaccettabile dalle associazioni e di fronte ad una così grave violazione dei diritti umani a nulla può valere come giustificazione il rispetto della cultura e dei valori tradizionali. Lo stesso si dica per ladenunciata limitazione della libertà di associazione dei gruppi gay e lesbici.

Arcigay e Arcilesbica sottolineano che non è loro intenzione ostacolare aiuti umanitari della Provincia a favore della popolazione ugandese. Tuttavia, chiede alla Giunta e al Consiglio di vigilare affinché i finanziamenti a sostegno di queste popolazioni siano anche l’occasione per promuovere il rispetto dei diritti delle persone omosessuali, diritti che oramai anche le Nazioni unite considerano diritti umani. Si invita la Provincia a voler finanziare anche progetti che aiutino le minoranze sessuali di questi Paesi ad avviare una riforma democratica rispettosa della dignità di ogni essere umano. Infine, le associazioni intendono incontrare a breve i rappresentanti di ACAV congiuntamente alla Provincia, finanziatrice di progetti di cooperazione internazionale, per affrontare compiutamente questo tema affinché non venga eluso nel contesto assai importante delle politiche di aiuto internazionale.