domenica 30 agosto 2015

FIRMALOVE: Omofobia, ostruzionismo superabile

«Omofobia, ostruzionismo superabile». Zanella: si riporti la legge in aula il 15 settembre
LUISA MARIA PATRUNO
C'è il rischio concreto che la discussione del disegno di legge di iniziativa popolare, che mira a contrastare l'omofobia, non riesca a riprendere e a concludersi entro l'anno, visto che le forze politiche di maggioranza, che l'hanno sottoscritto, sembrano soprattutto preoccupate dell'ostruzionismo dei consiglieri d'opposizione, che sono riusciti fino ad ora ad impedirne l'approvazione. Per scongiurare il pericolo che si vada alle calende greche, Paolo Zanella , presidente di Arcigay del Trentino, tra i promotori del disegno di legge di iniziativa popolare sottoscritto da 7 mila firme, interviene per sollecitare il presidente della Provincia, Ugo Rossi, e i capigruppo del centrosinistra autonomista a mantenere gli impegni che avevano preso quando a inizio anno fu interrotta e rinviata - per la seconda volta - la discussione del disegno di legge.
«Allora, - ricorda Zanella - ci fu una riunione con il presidente e i capigruppo di maggioranza nella quale presero l'impegno a riprendere la discussione dopo le elezioni amministrative. Ci era stato spiegato che si voleva evitare che la discussione in aula venisse strumentalizzata per la campagna elettorale. Le elezioni comunali sono state il 10 maggio. Ora, passato qualche mese, chiediamo ai capigruppo, che si ritroveranno il 3 settembre per fissare l'ordine del giorno della tornata dal 15 al 17 settembre, di inserire subito il disegno di legge contro l'omofobia, prima che si arrivi verso la fine dell'anno quando incombe la legge finanziaria. Ormai - sottolinea il presidente di Arcigay - la strategia è definita: si è stabilito di portare a casa alcuni articoli essenziali, frutto di importanti mediazioni, quindi non va toccato ulteriormente, altrimenti verrebbe stravolto. Abbiamo calcolato, insieme ai tecnici del Consiglio, che così facendo resterebbero in piedi una quarantina di emendamenti delle opposizioni, non di più, che anche a fronte dell'ostruzionismo potrebbero essere liquidati in una settimana massimo 9 giorni. La maggioranza dunque non può dire che è impossibile approvare la legge, perché invece si può fare anche se le minoranze non dovessero rinunciare all'ostruzionismo, bloccando loro l'attività del consiglio provinciale».
«Questa è una legge di contrasto alle discriminazioni - sottolinea Zanella - non c'entra niente l'ideologia gender. È dunque una legge che riguarda i diritti civili, perché impegna la Provincia a sensibilizzare sul bullismo omofobico e l'Azienda sanitaria a occuparsi di educazione all'affettività nelle scuole, ricorrendo ad esperti. Il centrosinistra autonomista dovrebbe ritenere quello dei diritti un tema qualificante della propria azione politica».
Il consigliere provinciale del Pd, Mattia Civico , primo firmatario del disegno di legge, è fiducioso: «Credo ci sia l'esigenza di riprendere e chiudere entro l'anno. Questi erano gli accordi. La maggioranza ha dimostrato di saper tenere la barra dritta. I diritti civili non tolgono nulla a nessuno, non sono una minaccia e al contrario sono una ricchezza per tutti. Il testo è equilibrato e chiarisce bene i punti più controversi. L'ultimo miglio lo si percorra con determinazione e senza tentennamenti».


Ostacoli su cui la coalizione rischia di mostrare la sua debolezza e le divisioni
Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, la settimana prossima rientrerà in ufficio dopo una decina di giorni di ferie e tornerà nel vivo anche l'attività politica dei partiti di maggioranza, che hanno chiesto - in particolare il Pd e l'Upt - un confrono di coalizione su alcuni temi ritenuti strategici per il proseguo della legislatura. Il governatore ha ripetuto che non ritiene siano necessarie «verifiche» o «cambi di passo», come chiesto soprattutto dal Partito democratico, dopo il trauma subito della revoca delle deleghe all'assessora alla salute Donata Borgonovo Re, ma è chiaro che le sfilacciature nella tenuta dell'alleanza e nell'azione di governo sono evidenti e qualcosa di simile a una «verifica» è prevedibile che Rossi dovrà condividerla in vista delle prossime scelte.
L'approvazione del disegno di legge di contrasto all'omofobia è uno dei temi sul tappeto. Dopo due «ritirate», davanti all'ostruzionismo delle opposizioni, sarebbe molto grave che il centrosinistra autonomista ora si arrendesse dandola vinta al centrodestra, che ha l'obiettivo dichiarato di impedire l'approvazione di una legge di contrasto alle discriminazioni, che è stata sottoscritta dai capigruppo di tutte le forze politiche di maggioranza.
Per la coalizione diventerebbe il simbolo della propria debolezza. Per questo c'è chi pensa ad allontanare nel tempo la prova della verità.
Altra questione aperta è la retromarcia sulla legge regionale per incentivare la presenza delle donne nelle giunte comunali. L'assessora alle pari opportunità Sara Ferrari pone come condizione che si introduca in compenso la doppia preferenza di genere, che c'è in tutta Italia, tranne qui. Si vedrà come andrà a finire.
Accanto a queste prove, il centrosinistra autonomista è chiamato anche a dimostrare la propria compattezza su altre questioni chiave, sulle quali fino ad ora sono emerse posizioni differenti. Le più urgenti sono il bivio tra il «sì» o il «no» alla Valdastico, che rischia di lacerare la coalizione, se il Pd deciderà di mantenere fino in fondo la sua linea e il presidente Rossi, insieme all'assessore Mauro Gilmozzi (Upt), deciderà invece di concludere l'intesa con un sì condizionato, come appare ormai orientato a fare.
Lunedì si riuniranno sia il coordinamento provinciale del Pd che quello dell'Upt proprio per una presa di posizione ufficiale sulla Valdastico.
Accanto a questo, discuteranno anche delle altre due questioni «calde» che sono; la chiusura dei punti nascita, tema che ha contribuito alla «cacciata» di Donata Borgonovo Re dalla giunta; e la chiusura delle scuole materne, elementari e medie con pochi alunni, che sta preoccupando soprattutto l'Upt, che cerca di promuovere una visione «policentrica» del Trentino. L.P.

L'Adige, 29 agosto 2015